giovedì 31 gennaio 2013

Il Pitosforo a Villa Borghese...


SCHEDE BOTANICHE

Nome specie: Pittosporum tobira

Nome comune: Pitosforo

Famiglia: Pittosporaceae

Origine: esotica

Il Pittosporum tobira è un arbusto originario della Cina, del Giappone, dell’Australia e dell’Africa, ma alle nostre latitudini e soprattutto nelle regioni mediterranee si è adattato e sviluppato talmente bene da assumere il portamento di piccolo albero.
 

E’ una pianta sempreverde, molto rustica con chioma compatta e abbastanza cespugliosa. Le foglie sono coriacee, ovali o lanceolate, alterne, lucide, di un bel colore verde scuro e con nervatura centrale incisa. I fiori sono bianco crema, molto profumati e riuniti insieme in una infiorescenza al termine dei rami.

Viene utilizzata molto come pianta ornamentale nei giardini e nei parchi, oltre che nei viali pubblici e privati, in quanto resiste sia al freddo che al caldo e sopporta molto bene anche potature intense.
 

Questa specie è stata ritrovata a Villa Borghese tra Viale dei Cavalli Marini e Viale Antonino e Faustina, non risulta essere infestante e problematica per le altre specie, ma non deve sostituire l’alloro e il bosso per la costituzione delle siepi storiche di Villa Borghese.

mercoledì 30 gennaio 2013

Grazie ai nostri amici

Grazie agli "Amici di Villa Borghese" che con le loro osservazioni e affettuose bacchettate sulle dita hanno contribuito alla realizzazione del nostro blog. Grazie Alix!
Grazie anche alla LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli per la competenza e la grande comunicativa nell'avvicinare il "mondo aereo" al "mondo terrestre". Grazie Francesca

Lo sapevate che....

Cari lettori lo sapevate che....
Il nome scientifico di una pianta individua con precisione la specie, è composto dal primo nome che individua il genere e il secondo dalla specie.
Accanto al nome si trova il nome di colui che ha descritto per primo e dato un nome alla specie.
Ad esempio, i platani di Villa Borghese:
Nome del genere: Platanus
epiteto specifico: Orientalis
Autore: L.
Questo modo di nominare venne codificato nel 1753 dal naturalista svedese Carlo Linneo (Carl von Linnè) nell'opera Species Plantarum. Il nome dell'autore viene abbreviato in maniera stabilita, che si trova in appositi repertori: ad esempio, Linneo si scrive "L.".
Ci sono altre regole per individuare le sottospecie, incroci ecc, esse sono raccolte in un testo di riferimento, il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica, che viene periodicamente aggiornato. L'ultimo aggiornamento è il Codice di Melbourne adottato durante il XVIII Congresso Internazionale di Botanica nel 2011.

martedì 29 gennaio 2013

Villa Borghese - Monica Guarino Amato

Oggi è con noi la dottoressa Monica Guarino Amato, nostra socia e consulente del Ministero Politiche Agricole, Alimentari e e Forestali.
Ci illustrerà le quattro proposte per Villa Borghese formulate negli anni da Italia Nostra Roma.


lunedì 28 gennaio 2013

Villa Borghese - Daniela Primicerio

Oggi è con noi la professoressa Daniela Primicerio, docente di Museologia, economia e diritto dei Beni Culturali, già Membro della Commissione Marzano di Roma Capitale.
Ci racconterà la sua esperienza nella Commissione, il progetto di riqualificazione di Villa Borghese e il suo circuito museale.
Buona visione ;)


giovedì 24 gennaio 2013

Villa Borghese e l'Antica Roma

I giardini non sono una novità a Roma, il nostro amore e la nostra dedizione per il verde urbano probabilmente deriva proprio dalla Roma Antica. La tradizione dei giardini era molto in voga infatti ricordiamo tra i tanti gli Horti di Cesare, di Galba, di Damasippo, di Antonio, di Clodia, di Tito e Cocceio, di Agrippina, dei Flavi, di Domizia, dei Pinci, di Pompeo, di Acilio, di Lucullo, di Massalla, dei Sallustio, di Lollia e la famosa Domus Aurea.
Quasi sicuramente la moda fu lanciata da Lucio Licinio Lucullo,

 importante Generale Romano sotto Silla tra il 117 e il 56 a.C., famoso per le sue imprese in Oriente e per aver importato in Italia il ciliegio e l'albicocco. Lucullo abbandonò la vita pubblica per dedicarsi al suo "Giardino del Piacere". Questo Horto per noi è molto importante perchè probabilmente si trovava nei pressi di Villa Borghese.

Gli Horti Luculliani sono sicuramente tra i più splendidi insieme a quelli sallustiani. Nel 2007 vennero rinvenute alcune testimonianze archeologiche nella zona di Piazza di Spagna e del Pincio.Questi giardini furono anche teatro di gossip dell'Antica Roma. Infatti dopo Lucullo gli Horti passarono a Valerio Asiatico, il quale per la cupidigia di Messalina che voleva appropriarsene, fu costretto a suicidarsi nel 46 d.C., determinando il passaggio degli Horti al Demanio Imperiale. Sempre in questo luogo e per la condotta scandalosa la stessa Messalina fu giustiziata.

Villa Borghese...giardino dei romani...già nell'antico.




mercoledì 23 gennaio 2013

Il Castagno d'India a Villa Borghese


Cari lettori continua il nostro viaggio alla scoperte delle essenze presenti a Villa Borghese. Oggi parliamo dell'ippocastano.
Nome della specie: Aesculus hippocastanum L.
Nome comune: Ippocastano, castagno d’India
Famiglia: Ippocastanaceae
Origine: specie spontanea
Albero originario dell’Europa dell’est, alto fino a 30-35 metri. Il tronco è robusto ed eretto, con numerosi rami arcuati all'estremità, che formano una corona densa, rotondeggiante e allungata.

L’ippocastano è un albero antichissimo, probabilmente deriva dall'età Terziaria (età che va da 65 milioni  a 1,8 milioni di anni fa ) e fu introdotto in Europa a partire dalla fine del XVI secolo, importata da Costantinopoli. Può vivere fino a 250-300 anni

Il  legno bianco e tenero è utilizzabile in falegnameria..
Le foglie cadono in autunno e sono composte da 5-7 foglioline di forma palmata. I fiori sono raccolti in forma piramidale, sono bianchi, evidenti e sporgono dai rami.

Il nome “ippocastano” deriva dal fatto che i frutti di questo albero sono simili alle castagne prodotte da un’altra specie di albero, il castagno (Castanea sativa). 

Essi venivano utilizzati come alimento per i cavalli, da questo il termine “ippo", dal greco cavallo.
I semi dell’Ippocastano sono molto utilizzati in erboristeria perché hanno proprietà antiinfiammatorie, inibiscono la distruzione della vitamina C e favorisce l’elasticità delle vene. 

martedì 22 gennaio 2013

Sarà eliminato la prima pianta infestante a Villa Borghese

Cari lettori, come avete notato nei giorni scorsi abbiamo parlato delle specie infestanti presenti a Villa Borghese e tra queste dell'eucaliptus. Una pianta da noi definita "aspira acqua" in quanto, per vivere necessita una quantità enorme di questo prezioso elemento, sottraendolo alle piante vicine. Del resto...veniva utilizzato per la bonifica delle paludi (specie igrofila che si nutre quindi di acqua).



Il nostro post è stato molto cliccato. Notando il grande interesse suscitato nell'opinione pubblica l'Assessorato Ambiente di Roma Capitale ha immediatamente fatto suo il suggerimento di Italia Nostra Roma. Un piccolo ma significativo successo.
Nei prossimi giorni, infatti, verrà abbattuto un esemplare presente a Villa Borghese che sta minacciando la sopravvivenza dei suoi vicini. Il periodo è favorevole all'espianto in quanto il terreno, per le forti piogge degli ultimi giorni, è morbido ed umido.
 

lunedì 21 gennaio 2013

"Cambio di acconciatura" per Viale delle Magnolie

Sottoposti da stamane ad una, o più  sedute dal coiffeur gli alberi di Viale delle Magnolie. "Parrucchieri" d'eccezione i giardinieri del Servizio giardini, dell'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale,che hanno iniziato le potature  di 61 lecci e 73 magnolie lungo il Viale.
L'operazione si è resa necessaria in quanto la folta chioma dei lecci impediva alle magnolie il  naturale sviluppo. Le magnolie, fortemente provate, dalla nevicata dell'anno scorso avevano bisogno che fosse per loro ricreata una situazione di ossigenazione ed illuminazione ottimale.
Anche in Viale delle Magnolie, quindi, un intervento necessario perchè gli alberi che raramente sono considerate creature viventi, abbiano la necessaria luce, il necessario nutrimento e l'indispensabile ossigeno per garantire loro un portamento adeguato.

  POST SCRIPTUM: 
Resta il fatto, inaccettabile, che in Viale delle Magnolie un ettaro e mezzo di "Villa Borghese" viene occupato da la rimessa per le botticelle e i cavalli sfrattati da Testaccio.
Un luogo assolutamente incongruo e, se ci permettete, fuori legge. Non è previsto, infatti, in nessuna villa storica un intervento diverso dalla manutenzione del verde e degli elementi architettonici. Qualcuno deve ancora spiegare ai cittadini se, in tutta Roma, non era possibile trovare un luogo meno critico per il ricovero di cavalli e botticelle.

venerdì 18 gennaio 2013

Leggende oscure...a Villa Borghese

Oggi chiudiamo la settimana con un pò di mistero...ovviamente da leggere con il sorriso sulle labbra.
Una piccola ricerca ha riportato alla luce alcune leggende di Roma e in particolare su Villa Borghese. 
Villa Borghese era frequentata da streghe e negromanti in cerca di piante e polveri malefiche per i loro oscuri rituali. 

Quell'area in epoca medievale prima della nascita della Villa e del suo parco, vuole la tradizione, fosse in gran parte occupata da cimiteri in cui venivano gettati i corpi di schiavi, criminali e saltimbanchi.  


Inoltre, cari lettori, sapevate che sempre secondo le leggende, il tratto di strada dell'attuale "Muro Torto" era un cimitero sconsacrato dove venivano seppelliti ladri, vagabondi e donne di malaffare. I loro spiriti oggi vagano ancora alla ricerca di vendetta contro chi li condannò alla pena eterna per cui non ci si deve meravigliare che in quel tratto le automobili accusino, spesso, strani guasti o, inspiegabilmente, si ritrovino senza benzina.





Quindi cari automobilisti...attenzione al Muro Torto e agli spiritelli di Villa Borghese.
La leggenda popolare vuole inoltre che vengano attribuiti agli spiriti malefici e alle forze oscure i gesti estremi compiuti dal muraglione di Villa Borghese, dove aspiranti suicidi, spinti da questi influssi malefici, decidevano di lanciarsi.


Ovviamente tutto ciò va inteso come un gioco e una curiosità e qui finisce la storia...

giovedì 17 gennaio 2013

Quello che non deve succedere nei Viali di Villa Borghese


L'ex sindaco Walter Veltroni ha concesso, a suo tempo, la sosta dei pullman turistici a Villa Borghese, lungo Viale Washington.
Un deciso passo indietro a quanto disposto da Francesco Rutelli per il Giubileo del 2000. In quel periodo per i pullman turistici era vietato l'accesso nell'area centrale di Roma. L'attuale Assessore al Traffico, Antonello Aurigemma, si è guardato bene dal seguire il modello virtuoso "fuori i pullman turistici dall'area centrale" ma, al contrario, ha riempito Villa Borghese, Villa che, va ricordato, è "isola pedonale, istituita con legge regionale"e quindi l'accesso ai pullman turistici non dovrebbe essere consentito. Deroghe e sempre deroghe ai regolamenti.

Durante l'estate, li abbiamo contati, erano parcheggiati più di 50 pullman tutti rigorosamente con il motore acceso per far funzionare l'aria condizionata. Stessa cosa succede evidentemente in inverno per azionare il riscaldamento. Come tutti sappiamo bene, i gas di scarico dei pullman turistici sono un ottimo aereosol curativo per le piante di Villa Borghese e per i frequentatori della Villa, alla faccia del polmone verde della città. 

Ribadiamo che Villa Borghese non può essere utilizzata per il parcheggio dei pullman turistici, le concessioni di Veltroni, riprese da Aurigemma, sono due cose sbagliate che non ne fanno una giusta.

mercoledì 16 gennaio 2013

La "decima musa" a Villa Borghese

Villa Borghese è stata, fin dal 1946, location prediletta dei registi italiani.
"Villa Borghese" di Gianni Franciolini (1953) è stato girato completamente nella Villa. E' un film ad episodi e in uno di questi la protagonista è la bravissima Franca Valeri, milanese ma gustosa interprete del personaggio romano "Signora Cecioni", ossessionata dal telefono.

 Franca Valeri va ricordata non solo come attrice che ancora calca con successo le scene ma anche come battagliera "madrina del Comitato "Salviamo Villa Adriana", quando, nell'area archeologica protetta dall' Unesco, incombeva il pericolo di una discarica di rifiuti.

Prestigiosi registi, da Federico Fellini ( "Roma" 1972)
 a Renato Castellani ( "Mio figlio professore" 1946),

 da Nanni Moretti ("Bianca" 1984)










a Dino Risi ("Il Mattatore" 1960)


 hanno scelto lo splendore della Villa per girare i loro grandi successi.

Ricordiamo anche un film straniero "Tre soldi nella Fontana" (1954) di Jean Negulesco dove, in una delle scene finali, una delle protagoniste, Dorothy Mc Guire, dopo una robusta libagione per dispiaceri amorosi, fa un "bagnetto" fuori ordinanza nella fontana che sta alle spalle del Casino Borghese. La scena del bagno di "Tre soldi nella fontana" è stata girata prima del più famoso "bagno" di Anita Ekberg nella fontana di Trevi ("La dolce vita" di Federico Fellini 1960).

I giardini intorno alla fontana nel film di Jean Negulesco sono ripresi ed appaiono mantenuti perfettamente. Compaiono curatissime aiuole abbellite con la "salvea spendens" dal caratteristico colore rosso fuoco.
Ora a Villa Borghese, ospitata nella ex vaccheria o Casina delle Rose, c'è la Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni all'ingresso di Porta Pinciana) dove si svolgono importanti manifestazioni, rassegne cinematografiche e incontri.

martedì 15 gennaio 2013

L'Aspira Acqua di Villa Borghese: l' Eucalipto.


Continua il viaggio tra le piante infestante grazie alla nostra botanica Desiree Izzi. Oggi parliamo del "aspira acqua" di Villa Borghese...l'eucalipto!

Nome specie: Eucalyptus globosus
Nome comune: Eucalipto
Famiglia: Myrtaceae
Origine: specie esotica

L’Eucalipto (Eucalyptus, dal greco “bene” e “nascondere”, in riferimento al fatto che i petali nascondono il resto del fiore) è un albero proveniente dall’Australia, può arrivare fino a 40-50m di altezza. Ha una chioma rada, ovale e un fusto eretto, diritto e cilindrico. La corteccia è colorata esternamente di bruno chiaro o grigio-verde.
Le foglie sono persistenti lanceolate, con apice acuto, di colore verde-azzurro e sono molto aromatiche. I fiori sbocciano da novembre a giugno.



L’Eucalipto è una pianta nata in zone con clima tropicale ed è stata  introdotta nell’Ottocento in Europa dove ha  trovato le condizioni migliori per riuscire a sopravvivere nelle zone caldo-umide. L’impiego di queste piante è essenzialmente ornamentale e forestale, data la rapida crescita e l’uso di un legname di discreta qualità nell’industria. Le foglie estremamente aromatiche contengono un olio officinale, l’eucaliptolo, usato per preparare medicinali contro le malattie dell’apparato respiratorio. L’Eucalipto, specie esotica, cresce molto bene su terreni argillosi e poco profondi oltre che sufficientemente umidi, anche in condizioni di ristagno d’acqua. All’epoca del fascismo infatti furono piantati nell’Agro Pontino moltissime piante di eucalipto sia come frangivento (proteggevano con le loro chiome le colture) sia per limitare la dispersione di acqua.

Gli eucalipti che sono stati piantati a Villa Borghese mettono a rischio gli alberi nostrani. Queste piante esotiche prelevano e trattengono enormi quantità di acqua con le loro radici molto estese lasciando le altre piante senza questa preziosa risorsa. Piantare o non eliminare specie quali gli eucalipti in giardini storici compromette la crescita di altre specie arboree, previste dai progetti originali e dalle successive modificazioni  in un terreno come quello della Villa già compromesso e compattato.

lunedì 14 gennaio 2013

L'Ailanthus a Villa Borghese...come un baccalà


Nome specifico: Ailanthus altissima
Nome comune: Ailanto, Albero del Paradiso
Famiglia: Simaroubacee
Origine: specie esotica

L’Ailanto è un albero di medie dimensioni che raggiunge altezze di 17-27m e che vive molto poco, fino a 50 anni. Il tronco è diritto, colonnare, i rami sono ascendenti e conferiscono alla chioma una forma a cupola.

Le foglie sono caduche, composte da 6-12 paia di foglioline , con vertice acuto e dentate alla base e sono portate da un breve picciolo. Queste possiedono alla base ghiandole odorose che emanano odore sgradevole quando la foglia viene stropicciata.  Una curiosità: Isa belli Barsali, consigliere di Italia Nostra, grande storica dei giardini e nostra grande maestra, raccontava che in Lucchesia, l'Ailanthus per l'odore particolarmente forte delle sue foglie viene chiamato "il baccalà".
I fiori sono piccoli e rossi prima di schiudersi, poi diventano di colore verdastro. Compaiono in maggio-luglio.

L’Ailanto è un albero nativo della Cina nordoccidentale, dove viene tutt’ora utilizzato nella medicina tradizionale per la sua riconosciuta abilità a curare mali quali la perdita di capelli. Fu introdotto per la prima volta in Inghilterra nel 1751, di lì si è diffuso in tutta l’Europa. Nell’Ottocento si è sviluppanta questa specie in Europa perché veniva utilizzata per l’allevamento di un insetto simile al baco da seta. I risultati non furono incoraggianti e così si abbandonò tale impresa, purtroppo la diffusione di questa pianta era ormai iniziata.
L’Ailanto è una pianta che si è adattata benissimo a vivere sia nei nostri spazi urbani che nei nostri giardini, anche storici, come Villa Borghese, avendo a disposizione radici laterali dalle quali nascono nuovi germogli. Il problema derivante dalla diffusione di questa specie è che entra in conflitto con le specie nostrane che spesso sono meno forti e meno capaci di resistere venendo quindi sopraffatte. 

venerdì 11 gennaio 2013

La sinuosa edera a Villa Borghese


Cari lettori, concludiamo la settimana parlando dell'edera, altra pianta infestante. 


Nelle attività di riqualificazione di Villa Borghese, svolte dall'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale, il Servizio Giardini ha provveduto a ripulire le siepi, estirpando l'edera. 



Le sue caratteristiche botaniche ci vengono spiegate in questa scheda della nostra botanica dottoressa Desiree Izzi.

Nome specie: Hedera helix
Nome comune: edera
Famiglia: Araliaceae
Il nome helix deriva dal greco “elissein”, cioè avvolgersi, strisciare sinuosamente.
Le ramificazioni la portano a raggiungere anche i 30 metri in altezza, soprattutto su alberi con corteccia rugosa che favorisce l’aderenza delle radici avventizie. Le foglie giovani sono di colore verde chiaro mentre le foglie più vecchie sono di colore verde scuro. La forma varia da cuoriforme, con margine intero, con lobi di differente forma. I fiori maturano in autunno e le bacche maturano l’anno seguente la fioritura, verso aprile e maggio.
E’ una specie rustica, può vivere  anche più di un  secolo e in montagna la ritroviamo sino a 1.200 metri di altitudine.


La caratteristica dell’edera di arrampicarsi è legata all’emissione di piccole radici aeree avventizie, lunghe pochi millimetri che, formando un intricato groviglio, aderiscono ai sostegni e garantiscono un appoggio stabile. Nel caso in cui l’edera strisci sul terreno le radici avventizie si comportano come vere e proprie radici arrecando danni alle altre piante vicine;  ma l’edera può comunque arrecare danni  sviluppandosi abbondantemente sulle chiome di altre specie arboree e catturando la luce che potrebbe servire per far crescere i germogli.
L’edera è presente a Villa Borghese probabilmente come infestante lungo le siepi di
alloro e bosso. Il problema è che questa specie, come abbiamo letto, può portare a sofferenza delle piante sia per ombreggiamento dei giovani germogli che per assorbimento delle sostanze nutritive.

giovedì 10 gennaio 2013

Il Verde infestante a Villa Borghese


Anche oggi a fianco a noi c'è la nostra botanica dottoressa Desiree Izzi, che ci aiuta a comprendere le piante infestanti di Villa Borghese, oggi ci spiega la robinia che noi, da ignoranti botanici, pensavamo fosse uno squisito formaggio morbido piemontese.
Ci segnala Alix Van Buren esponente di spicco degli "Amici di Villa Borghese" che in effetti nell'ottocento il Principe Borghese pianto la robinia nella Villa insieme ad altre specie esotiche. Ma in questa scheda parliamo delle infestanti, che pur essendo state volute dal Principe Borghese sono dilagate senza controllo.

Nome specifico: Robinia pseudoacacia
Nome comune: Robinia
Famiglia: Leguminose
Origine: specie esotica originaria dell'America del Nord

Pianta a portamento arboreo alta fino a 20-25m. Il tronco è eretto spesso biforcato con rami spinosi e contorti che gli conferiscono una chioma espansa ed aperta.



Le foglie sono caduche e composte da 11-15 foglioline picciolate, imparipennate, ovali, arrotondate alle estremità. I fiori, simili a quelli dei piselli, sono raccolti a 10-25 in racemi. Sono bianchi ed intensamente profumati. Compaiono in maggio-giugno. 



I frutti sono dei legumi, lisci e coriacei lunghi fino a 20cm. Permangono sull’albero per tutto l’inverno. La corteccia è grigio-brunastra, rugosa, solcata e nodosa con un portamento tutt'altro che elegante.
La Robinia è originaria dell’America del Nord, precisamente della zona degli Appalachi, dove forma veri e propri boschi. Fu importata in Europa dal un farmacista e botanico del re di Francia, Jean Robin. Oggi è diffusissima in tutta Europa, tanto che si è naturalizzata, anche se continua ad essere considerata una specie altamente invasiva a causa della sua velocità di crescita. L’apparato radicale della Robinia è molto esteso e cresce velocemente portando a soffocamento delle specie autoctone come le querce, caratterizzate invece da una crescita molto più lenta.
La Robinia pseudoacacia è una pianta che ama il sole  e che si adatta molto bene a terreni argillosi e poco fertili in quanto, come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con batteri che arricchiscono il suolo di azoto. E’ una specie pioniera la cui rapida diffusione non è stata contrastata in passato con la conseguenza che la Robinia si è adattata talmente bene che la ritroviamo anche nei nostri boschi portando così ad una riduzione di specie arboree presenti.

mercoledì 9 gennaio 2013

Le specie invasive a Villa Borghese

Cari lettori abbiamo notato che siete molto interessati alle specie botaniche presenti a Villa Borghese. Oggi la nostra botanica Dottoressa Desiree Izzi ci spiega le specie invasive.
Dall’inizio del '900 i biologi studiano la presenza di specie invasive (o aliene o alloctone) nella flora italiana autoctona (o locali). Nei suoi spostamenti l’uomo ha sempre portato con sé un gran numero di specie vegetali, sia volontariamente che accidentalmente,  modificando l’ambiente in cui si trova ha portato alcune di queste a divenire invasive e a minacciare la biodiversità italiana.
Nel territorio italiano la comparsa di nuove specie è sempre stata accolta con interesse, in quanto molte piante alloctone si sono rilevate utilissime. Al tempo dei Romani, ad esempio, si ebbe un’intensificazione dell’importazione delle specie esotiche che si esprimeva soprattutto nei giardini, dove le piante provenienti dalle coste dell’Africa o dell’Asia venivano usate per abbellire le ville patrizie o a tavola per arricchire i banchetti. Durante il Medioevo invece, alcune essenze esotiche per le loro proprietà officinali, coltivandole in giardini. Questa usanza fu ancora più viva nell’Italia rinascimentale con lo sviluppo di famosi orti botanici e nei guiardini delle dimore storiche come il "Giardino dei Semplici" (piante officinali) ed il "Giardino dei fiori rari" che ancora possiamo ammirare a Villa Borghese.

Negli anni ’50 però, in seguito all’aumento del tasso di immissione di nuove specie, di cambiamenti nell’uso del suolo,  per scopi forestali,  il fenomeno dell’invasione è divenuta sempre più critica.
Nelle Ville storiche romane spesso si notano essenze alloctone che sono state introdotte dall’uomo recentemente per motivi spesso ornamentali. Alcune di queste piante sono riscontrabili anche a Villa Borghese: Ailanthus altissima, Robinia pseudoacacia, Eucalyptus globosus, Hedera helix. 
Tali specie alloctone mettono a rischio la crescita e lo sviluppo ottimale di essenze autoctone e storiche che invece dovrebbero essere privilegiate e non rispettano né la storicità della Villa né l’estetica dei suoi giardini nati per un’idea di paesaggio e di “bello” che dovremmo tentare in ogni modo di preservare senza esitazioni. 

lunedì 7 gennaio 2013

Botticelle elettriche - Una novità per Villa Borghese


"Sembra che i cavalli costretti da tempo a trainare turisti desiderosi di visitare la Capitale in carrozza potranno presto godere del meritato riposo. Tutto merito dell'arrivo della prima carrozza elettrica, a impatto zero, realizzata dal centro Pomos (Polo per la Mobilità Sostenibile) e acquistata dal Bioparco per 100 mila euro che da domenica 16 dicembre 2012 viaggerà all'interno di Villa Borghese. 
Ancora presto per sapere se l'eco-botticella andrà completamente a sostituire quelle tradizionali, ma la carrozza elettrica rappresenta una vera e propria rivoluzione strutturata per portare 5 passeggeri e può raggiungere la velocità tipica di una carrozza a cavallo, 25 km, con un'autonomia di 30 km. Inoltre tiene conto delle esigenze del turista con capotte apribili, sedili frontali ed un ampia apertura frontale. 
Il primo a salire sulla carrozza elettrica è stato il sindaco  Alemanno, guidata eccezionalmente dal presidente della fondazione Bioparco di Roma Paolo Giuntarelli.  "Auspico che questa nuova carrozza possa sostituire le botticelle - ha spiegato Giuntarelli - e che quelle a trazione animale vengano utilizzate solo nelle ville storiche e queste elettriche per le vie della città".


 
Riflessioni di Italia Nostra Roma:

Incentivazione di qualsiasi trasporto elettrico e quindi ecologico è salutato con grande favore da Italia Nostra Roma. Dubbi sulle dichiarazione di Paolo Giuntarelli sorgono sull'utilizzo in futuro delle carrozzelle, le famose botticelle romane, a trazione animale, solo nelle Ville Storiche. Anacronistico e falsamente romantico, l'uso dei cavalli e delle carrozze. Non sarebbe meglio aspettare che i cavalli concludessero fisiologicamente la loro faticosa vita e fossero sostituiti, nelle Ville Storiche e fuori di esse, dal trasporto elettrico?
Un vantaggio sicuro per Villa Borghese perchè sarebbero smantellate nel futuro le scuderie che ospitano, ora, cavalli e carrozzelle ed occupano un ettaro e mezzo a Viale delle Mangnolie.

venerdì 4 gennaio 2013

Villa Borghese - Massimo de Vico Fallani

Bentornati dalle feste, riprendiamo il nuovo anno con una bella intervista all'architetto Massimo de Vico Fallani sulla programmazione della gestione di un giardino storico.