Come anticipatovi, ieri si è svolto l'incontro tra la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), l'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale, Italia Nostra Roma e altre associazione ambientaliste, per discutere del futuro di Piazza di Siena.
Per chi ha memoria corta, per chi non lo sapesse, facciamo un breve riassunto delle "puntate precedenti":
Per settantadue anni il Concorso Ippico Internazionale di Piazza di Siena, ha rappresento una manifestazione ben organizzata e ordinata. Nei successivi sette anni fino ad oggi, la manifestazione è mutata radicalmente perdendo l'eleganza di un tempo e trasformandosi in una sorta di "baraccone da fiera". Per fare cassa si è arrivati a una esposizione massiccia di gazebi per rivendita di panini, bibite e merchandising, senza contare che per istallare le tribune, la ditta appaltante i lavori ha creato danni irreversibili alle radici delle siepi, inserendo tubi innocenti nel bel mezzo delle siepi di bosso!
Ma la FISE dov'era?
Perchè la FISE ha omesso qualsiasi controllo nella realizzazione degli impianti sia logistici che commerciali?
E perchè la FISE non ha rimborsato i danni causati al verde di Piazza di Siena all'Assessorato all'Ambiente?
Come già anticipato, le molteplici precedenti edizioni del Concorso Ippico Internazionale ripristinavano il partérre con il "prato campagna" dopo ogni manifestazione; adesso, nell'arco degli ultimi sette anni e con una manifestazione ippica annuale della durata di una sola settimana, il partérre rimane perennemente ricoperto di sabbia! Misteri della FISE....
Perchè cara FISE non ripristini, ogni anno a fine manifestazione, il partérre a "prato campagna" per ridarlo ai cittadini come "Prato dei Romani"? Pensaci FISE...
Queste domande sono state poste ieri alla FISE, la cui risposta è stata.....un disastro!!!
Ma, poichè, Italia Nostra Roma, per vocazione, ha forza di volontà e fede nella giusta causa non può far altro che sperare di trovare una soluzione coerente e rigorosa perchè i giochi equestri del Concorso Ippico si svolgano e garantiscano però la salvaguardata di Villa Borghese fino all'ultimo filo d'erba.
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