lunedì 3 dicembre 2012

1903: la “Signora” diventa dei romani


La “SignoraVilla Borghese nella sua secolare storia è sempre stata teatro di numerose feste e incontri popolari, soprattutto dalla seconda metà del settecento le manifestazione popolari nel parco della Villa avevano reso celebri luoghi come il Giardino del Lago e Piazza di Siena.


La Famiglia Borghese si è sempre distinta per l’ospitalità accogliendo il popolo romano, in special modo durante il periodo della vendemmia  quando, durante “le ottobrate” le “mozzatore”, giovani donne addette alla raccolta dell’Uva, di ritorno dalla campagna, si dedicavano a danze e canti accompagnate da stuoli di giovani. Le feste proseguirono per tutto il settecento e ottocento.
Con l’Unità d’Italia si apre lo scontro tra la famiglia Borghese e lo Stato Italiano per il possesso della Villa.
È nel 1901 che la Villa viene acquistata per 3 milioni di lire, che secondo le tabelle Istat dovrebbero rappresentare 12 miliardi di euro del 2012, dallo Stato Italiano, il palazzo fu destinato a Museo e Galleria, e il giardino nel 1903 ceduto al Comune di Roma come parco pubblico. L’acquisizione da parte dello Stato ha garantito la conservazione del parco salvaguardandone l’unità e preservandola da lottizzazioni e conseguenti speculazioni edilizie. Il contributo alla Famiglia Borghese ha assicurato  che non venisse messa in vendita la “collezione Borghese” depredata da Napoleone.
La Villa è stata denominata Villa Umberto I già Villa Borghese, ma per i romani è stata e sempre sarà Villa Borghese.  
Concludiamo con il testo di una iscrizione del XVII:

 “Legge Ospitale”

“Io, custode della Villa Borghese questo pubblicamente
 dichiaro: chiunque tu sia, purchè da uomo libero non temere qui
 impacci di regolamenti, va pure dove vuoi, domanda quel che 
desideri; vai via quando vuoi. 
Queste delizie sono fatte più per estranei che per il padrone.
Nel secolo d’oro in cui la sicurezza dei tempi rese aura ogni 
cosa, il padrone proibisce di imporre leggi ferree all’ospite che
 qui si indugi. L’amico abbia qui in luogo della legge il buon 
volere; se invece alcuno con malvagio inganno, volente e 
cosciente, infrangerà le auree leggi della cortesia, badi bene che 
il custode adirato non gli stracci la tessera dell’amicizia”.


Sono in molti quelli ai quali oggi la tessera dovrebbe essere stracciata!!!!
Facciamo che siano sempre meno!!!!!!

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