Cari lettori, concludiamo la settimana parlando dell'edera, altra pianta infestante.
Nelle attività di riqualificazione di Villa Borghese, svolte dall'Assessorato all'Ambiente di Roma Capitale, il Servizio Giardini ha provveduto a ripulire le siepi, estirpando l'edera.
Le sue caratteristiche botaniche ci vengono spiegate in questa scheda della nostra botanica dottoressa Desiree Izzi.
Nome specie: Hedera
helix
Nome comune: edera
Famiglia: Araliaceae
Il nome helix deriva dal greco
“elissein”, cioè avvolgersi, strisciare sinuosamente.
Le ramificazioni la portano a
raggiungere anche i 30 metri in altezza, soprattutto su alberi con corteccia rugosa
che favorisce l’aderenza delle radici avventizie. Le foglie giovani sono di
colore verde chiaro mentre le foglie più vecchie sono di colore verde scuro. La
forma varia da cuoriforme, con margine intero, con lobi di differente forma. I
fiori maturano in autunno e le bacche maturano l’anno seguente la fioritura,
verso aprile e maggio.
E’ una specie rustica, può vivere
anche più di un secolo e in montagna la ritroviamo sino a
1.200 metri di altitudine.
La caratteristica dell’edera di
arrampicarsi è legata all’emissione di piccole radici aeree avventizie, lunghe
pochi millimetri che, formando un intricato groviglio, aderiscono ai sostegni e
garantiscono un appoggio stabile. Nel caso in cui l’edera strisci sul terreno
le radici avventizie si comportano come vere e proprie radici arrecando danni
alle altre piante vicine; ma l’edera può
comunque arrecare danni sviluppandosi
abbondantemente sulle chiome di altre specie arboree e catturando la luce che
potrebbe servire per far crescere i germogli.
L’edera è presente a Villa
Borghese probabilmente come infestante lungo le siepi di
alloro e bosso. Il problema è che
questa specie, come abbiamo letto, può portare a sofferenza delle piante sia
per ombreggiamento dei giovani germogli che per assorbimento delle sostanze
nutritive.
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