Nome specifico: Ailanthus
altissima
Nome comune: Ailanto, Albero del Paradiso
Famiglia: Simaroubacee
Origine: specie esotica
L’Ailanto è un albero di medie
dimensioni che raggiunge altezze di 17-27m e che vive molto poco, fino a 50
anni. Il tronco è diritto, colonnare, i rami sono ascendenti e conferiscono
alla chioma una forma a cupola.
Le foglie sono caduche, composte
da 6-12 paia di foglioline , con vertice acuto e dentate alla base e sono
portate da un breve picciolo. Queste possiedono alla base ghiandole odorose che
emanano odore sgradevole quando la foglia viene stropicciata. Una curiosità: Isa belli Barsali, consigliere di Italia Nostra, grande storica dei giardini e nostra grande maestra, raccontava che in Lucchesia, l'Ailanthus per l'odore particolarmente forte delle sue foglie viene chiamato "il baccalà".
I fiori sono
piccoli e rossi prima di schiudersi, poi diventano di colore verdastro.
Compaiono in maggio-luglio.
L’Ailanto è un albero nativo
della Cina nordoccidentale, dove viene tutt’ora utilizzato nella medicina
tradizionale per la sua riconosciuta abilità a curare mali quali la perdita di
capelli. Fu introdotto per la prima volta in Inghilterra nel 1751, di lì si è
diffuso in tutta l’Europa. Nell’Ottocento si è sviluppanta questa specie in Europa
perché veniva utilizzata per l’allevamento di un insetto simile al baco da
seta. I risultati non furono incoraggianti e così si abbandonò tale impresa,
purtroppo la diffusione di questa pianta era ormai iniziata.
L’Ailanto è una pianta che si è
adattata benissimo a vivere sia nei nostri spazi urbani che nei nostri
giardini, anche storici, come Villa Borghese, avendo a disposizione radici
laterali dalle quali nascono nuovi germogli. Il problema derivante dalla
diffusione di questa specie è che entra in conflitto con le specie nostrane che
spesso sono meno forti e meno capaci di resistere venendo quindi sopraffatte.
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